Le Wunderkammer alle Biennali di Venezia

Le Biennali di Venezia, culle dell’arte contemporanea, hanno dimostrato più volte come le Camere delle Meraviglie siano ancora attuali, eccone alcuni esempi:

nel 2012, dal 29 Agosto al 25 Novembre, durante la 13° Mostra Internazionale di Architettura, all’Arsenale della Biennale, nel Giardino delle Vergini, è stata installata la “Casa Scaffali” progettata da Todd Williams e Billie Tsien, essi si sono fatti spedire da ben 35 architetti da tutto il mondo scatole contenenti oggetti che li ispirano. Tra il materiale arrivato a Venezia era presente la scatola del famoso architetto Richard Meier, i barattoli colorati di Peter Zumthor, i contenitori di Shigeru Ban che vi ha inserito delle vecchie fotocopie ed email con schizzi, un cofanetto di Bijoy Jain rivestito di fotografie e riempito con piccoli edifici in bronzo ed un video sui villaggi indiani, mentre Diébédo Francis Kéré ha riempito di terra rossa del Burkina Faso il suo contenitore, ecc.; quelle appena elencate sono solo una parte dei tanti “piccoli mondi delle meraviglie” che hanno contribuito ad allestire la curiosa Casa Scaffali.

Dal 1° Giugno al 29 Settembre 2013, in concomitanza con la 55° Biennale, si è svolta nel seicentesco palazzo Widmann (esempio del barocco-rococò Veneziano, opera di Baldassarre Longhena) a Venezia la mostra curata dal belga Antodio Nardone “ Wunderkammer Camera delle meraviglie contemporanea”, dopo il grande successo ottenuto presso il Museo di Botanica di Bruxell.

Contrariamente alle normali mostre contemporanee (nelle quali le opere vengono isolate su bianche pareti) in questa ne furono raccolte diverse e inserite tra gli arredi originali del palazzo e i suoi ricchi ornamenti. Qui il senso di meraviglia era dato dalle tematiche legate alle ibridazioni, alle mutazioni, all’androginia, alla morte ed ai rapporti tra uomo e ambiente.

Queste opere, tra pittura, fotografia, scultura, ecc., con forte carica emotiva, provenivano da una selezione di circa 20 artisti (Pascal Bernier, Isobel Blank, Stefano Bombardieri, Ulrike Bolenz, Charley Case, Marcello Carrà, Eric Croes, Dany Danino, Wim Delvoye, Laurence Dervaux, Yves Dethier & Olivia Droeshaut, Jacques Dujardin, Jan Fabre, Alessandro Filippini, Manuel Geerinck, Roberto Kusterle, Jean-Luc Moerman, Michel Mouffe, Ivan Piano, Vincent Solheid, Bénédicte van Caloen, Patrick van Roy e Sofi van Saltbommel) ed erano accompagnate da testi immaginari che lasciavano al visitatore la possibilità di poter sviluppare una propria interpretazioni sui lavori.

Ancora nel 2015 all’interno del padiglione dell’Australia progettato dall’architetto Denton Corker Marshall è stata pensata l’esibizione di Fiona Hall, grazie alla curatrice Linda Michael l’allestimento è ispirato alle Wunderkammer, infatti il padiglione si presenta come un grande contenitore di una moltitudine di oggetti come: statue di pane, boccette, piante, enciclopedie, la serie Manihuri (Travevellers) o le foglie della serie When My Boat Comes In, ecc.