Le 3 opere di SUTTON-BERES-CULLER

John Sutton, Ben Beres e Zac Culler sono tre artisti di Boston formatisi al Cornish Cottage of the Art. Il loro scopo è coinvolgere e provocare il pubblico con opere che spesso non sono quelle che sembrano, creano scenari giocosi, reinterpretano oggetti ecc.

Tre tra le loro numerose opere riprendono il concetto di raccogliere oggetti e sistemarli in modo tale che il visitatore possa osservarle e rimanere affascinato in modo diverso rispetto ai più consueti lavori che si vedono nei musei:

La prima opera riguarda l’aspetto del conservare gli oggetti (azione per cui le collezioni e le Camere delle Meraviglie sono nate). Da Settembre a Novembre 2012 si è tenuta una mostra a Louisville (Kentucky, USA) in cui Sutton-Beres-Culler hanno esposto “Small Moons”, si tratta di alcune gabbie sferiche riempite di oggetti; oggetti che i residenti avevano intenzione di buttare, ma che una volta raggruppati in queste sfere sono diventati opera d’arte.

Small Moons, Sutton-Beres-Culler
Small Moons, Sutton-Beres-Culler, 2012
Small Moons, Sutton-Beres-Culler
Small Moons, Sutton-Beres-Culler, 2012
Small Small Moons, Sutton-Beres-Culler
Small Moons, Sutton-Beres-Culler, 2012

La seconda è intitolata “Panoptos”, presente dall’Ottobre 2010 al Febbraio 2011 alla Henry Art Gallery di Seattle. Si tratta di un’installazione che ricorda una quadreria del 600. In una stanza vengono infatti disposte una selezione di 150 opere che arrivano fino al soffitto e sono accostate l’una affianco all’altra, non secondo le classiche categorie delle gallerie d’arte (come datazione, artista, o scuola) ma in modo che ogni spazio sia occupato da un quadro.

Questa disposizione sicuramente suscita molta curiosità ed interesse oltre a far emergere come effettivamente l’occhio umano abbia dei limiti nel riuscire a cogliere tutti i dettagli e le opere nella loro completezza, per ciò oltre all’allestimento gli artisti hanno installato dei binari sui quali attraverso un monitor ed un joystic si può muovere una macchina fotografica. Questa macchina permetteva al visitatore di osservare ingranditi i dettagli di ogni singola opera dallo schermo, ma non solo, anche i visitatori del sito web della Galleria potevano vedere ciò che veniva inquadrato in tempo reale in-situ. Con questa opera ci viene dimostrato come una soluzione allestitiva del Seicento può essere ancora utilizzata e resa contemporanea.

Panoptos, Sutton-Beres-Culler
Panoptos, Sutton-Beres-Culler, 2010
Panoptos, Sutton-Beres-Culler
Panoptos, Sutton-Beres-Culler, 2010
Panoptos, Sutton-Beres-Culler
Panoptos, Sutton-Beres-Culler, 2010
Panoptos, Sutton-Beres-Culler
Panoptos, Sutton-Beres-Culler, 2010

Ma la quadreria non è l’unica ad essere stata ri-interpretata, infatti nel 2010, presso l’ aereoporto internazionale di San Jose i 3 artisti hanno installato una curiosa opera dal titolo “Wunderkammer”; si tratta di una vetrina che riprende un diorama (vetrina in cui vengono ricostruite ambientazioni del regno animale o vegetale) tipico dei musei di Storia Naturale, ma all’interno, come a sfondo ci sono un ramo, delle valige, un armadio (che si estende anche al di fuori dell’espositore) pieno di cavi e come “abitanti” di questo ambiente ci sono dei piccoli oggetti elettronici che ricordano degli insetti. Questa installazione vuole rappresentare la zona in cui si trova l’aereoporto: la Silicon Valley è infatti dedita in modo predominante al settore del high tech.

Wunderkammer, Sutton-Beres-Culler
Wunderkammer, Sutton-Beres-Culler, 2010
Wunderkammer, Sutton-Beres-Culler
Wunderkammer, Sutton-Beres-Culler, 2010
Wunderkammer, Sutton-Beres-Culler
Wunderkammer, Sutton-Beres-Culler, 2010
Wunderkammer, Sutton-Beres-Culler
Wunderkammer, Sutton-Beres-Culler, 2010

Foto e Info da:

http://suttonberesculler.com

http://www.artinamericamagazine.com/reviews/suttonberesculler/

http://01sj.org/2010/artworks/wunderkammer/