È in corso, dal 20 Luglio al 25 Settembre 2016, nel New Museum di New York la mostra “The Keeper”.
L’evento è dedicato ai gesti del conservare e collezionare riferiti a qualsiasi oggetto, opera d’arte o immagine. L’atto di salvare oggetti più o meno preziosi da parte di artisti, collezionisti e accumulatori li ha resi “custodi” di piccoli musei, collezioni personali o strani assemblaggi e queste attività sono riunite in quest’unica esposizione che racconta le loro storie attraverso i materali che hanno scelto di salvaguardare.
Diverse sono le motivazioni di raccolta collezioni: la volontà di conservare ricordi/cronache di esperienze varie come viaggi o studi, il desiderio di creare archivi per il futuro o di fare degli investimenti a scopo economico, persino possono essere dei tentativi di reazione al dolore per traumi, etc.
Il fulcro della mostra è “Partner” (il progetto Teddy Bear), curato dall’artista tedesca Ydessa Hendeles, si tratta della raccolta di 3 mila fotografie incorniciate che rappresentano bambini e adulti in posa con i loro orsacchiotti e alle foto si aggiungono anche delle vetrine con antichi orsacchiotti. Ydessa vuole con questa sua esposizione dimostrare il rapporto che lega le persone ai loro oggetti di affetto.
Tra la collezioni si possono distinguere quelle di :
-Roger Caillois, composta da un centinaio di pietre;
-Harry Smith che ha raccolto diverse“string figures” ovvero disegni geometrici realizzati con stringhe;
– Hilma alf Klint che tenne nascosta al pubblico la sua ammirevole raccolta di quadri astratti (visibile solo dopo 20 anni dalla sua morte) perché pensava sarebbe stata meglio apprezzata negli anni a venire;
– Shinro Ohtake nei cui album di ritagli dominano le libere associazioni di immagini;
–Ye Jinglu che per 62 anni, ogni anno, ha posato per realizzare ritratti fotografici e la sua consuetudine ha permesso involontariamente di testimoniare cambiamenti sociali e politici nel corso del tempo evidenti. Le foto scoperte nel 2007 ora fanno parte della collezione del fotografo Tong Bingxue;
–Henrik Olesen il quale dispone sopra una parete nera riproduzioni di opere d’arte o materiali biografici relativi ad artisti gay e lesbiche nati tra il 1300 e il 1870 nel tentativo di preservare una storia che altrimenti sarebbe cancellata dalle passate censure;
–Susan Hiller nel suo video“The Last Silent Movie” raccoglie le registrazioni di 25 voci appartenenti a lingue che si stanno per estinguere o che sono già morte;
–Howard Fried ha conservato gli abiti della defunta madre e li ha lasciati degradare dal 2002 nella sua installazione “The Decomposition of My Mother’s Wardrobe”, permettendo che i vestiti seguissero la loro naturale decomposizione invece di chiuderli, come avrebbe potuto fare, in una vetrina protetta per una “classica” opera da museo. Questa collezione così facendo vuole essere una meditazione sul lutto e motivo di riflessione su come il raccogliere possa diventare una battaglia contro delle perdite affettive;
–Korbinian Aigner che è prete tedesco interessato alle coltivazioni di frutta e infatti ha raccolto piccoli dipinti che riguardano le mele;
–Vladimir Nabokov, ci permette di osservare i suoi studi di farfalle, collage e annotazioni;
-Wilson Bentley ha creato una tecnica microscopica per fotografare i fiocchi di neve per poter affermare che non ce ne fossero 2 uguali e, per la sua impresa sono scattate circa 5000 foto;
–l’intagliatore Levi Fisher Ames ha assemblato un piccolo zoo di legno popolato anche da strane creature;
-Yuji Agematsu che ha realizzato sculture costituite da oggetti scartati trovati per strada. Confrontando i confini tra spazzatura inutile e materiale d’arte, le sue opere sono disposte ordinatamente su scaffali e tutto ciò in cui egli si imbatte per strada ha il potenziale per essere incluso nel suo lavoro;
-del prigioniero di Auschwits anonimo MM apparteneva una bottiglietta colma di piccoli disegni che illustrano l’umiliazione, gli atti di violenza e miseria che venivano compiuti quotidianamente nel campo di sterminio;
-la fotografa Zofia Rydet ha documentato con precisione le famiglie polacche del luogo in cui ha vissuto, si tratta di circa 20000 abitazioni rurali dove le famiglie sono state ritratte con i loro averi;
–Mario del Curto, fotografo svizzero, ha collezionato le foto delle strutture architettoniche (realizzate con materiali scartati) dell’artista canadese Richard Graves;
–Vanda Vieira Schmidt con una pila di oltre 300 mila disegni astratti;
-l’artista austriaco Oliver Croy e il critico Oliver Elser che hanno messo in salvo nel 1993 quasi 400 modelli di immaginari edifici svizzeri realizzati, da Peter Fritz (impiegato viennese) in cartone, scatole di fiammiferi e fogli di riviste;
–Arthur Bispo do Rosario, rinchiuso in un manicomio ha utilizzato abbigliamento e spazzatura per creare arazzi, navi e una linea di abbigliamento formale celeste;
sono inoltre presenti le raccolte e le opere di: Ed Atkins, Carol Bove / Carlo Scarpa, Hannelore Baron;Olga Fröbe-Kapteyn; Aurélien Froment; Loretta Pettway; Missouri Pettway; Quinnie Pettway
Tra le collezioni anche gli antichi manufatti provenienti dal Museo Nazionale di Beirut, vittima di un incendio avvenuto durante la guerra civile libanese. La loro conservazione e trasformazione ha reso questi reperti di un maggiore impatto.
Foto e Info da:
http://artfcity.com/2016/07/22/hoarding-for-history-the-keeper-at-the-new-museum/
http://www.artnews.com/2016/08/25/the-keeper-at-new-museum-new-york/
http://design-milk.com/keepers-exhibition-precious-trash/
https://fineartmultiple.com/blog/the-keeper-new-museum-collectors
https://www.newmuseum.org/exhibitions/view/the-keeper